È il caso di dirlo: chi non muore si rivede. Non scrivevo una ricetta da… non ricordo nemmeno più quanto. Molto probabilmente più di un anno, forse anche due. Insomma, ci è voluta la quarantena per convincermi a rimettere mano al blog.
E con cosa sono tornata? Ovviamente con un grande lievitato, la colomba! Ho preso ispirazione della ricetta della colomba di Maurizio Bonanomi e, con qualche piccola modifica, ho impastato.
A mano.
Sì, perché l’impastatrice mi ha abbandonato per ben due volte quest’anno, nei momenti meno opportuni: a Natale e (in quarantena) a Pasqua.
Se a Natale ha vinto lo sconforto, questa volta non mi sono voluta arrendere: in fin dei conti ho impastato a mano per anni, prima di acquistare il Kenwood (e che credo rottamerò a breve).
Le indicazioni che darò saranno per impastare una colomba da chilo con l’impastatrice. Per chi volesse cimentarsi nella mia stessa impresa, invece, consiglio di leggere l’articolo sul panettone moderno di Massari impastato a mano: la tecnica che ho utilizzato è stata la stessa.
Ho scelto questa ricetta perché appartiene alla “scuola Massari”, che io apprezzo particolarmente: poca pasta madre, primo impasto piuttosto “scarico”, pochissimi tuorli (su kg di prodotto vengono usati circa 6 tuorli) e prevalenza del burro. Il risultato estremamente leggero e filante, a differenza di altre ricette più “corpose”. Insomma, deve piacere il gusto delicato e burroso. Le uniche modifiche apportate sono state quelle di aumentare la dose di zucchero nel primo impasto, in modo da avere pari peso di zucchero e lievito, e aumentare di il sale nel secondo impasto (da 2g a 4g per kg).
Lo sviluppo in cottura è buono, anche impastando a mano.
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