« umbre de muri, muri de mainæ / dunde ne vegnî, duve l’é ch’anæ? » |
(F.De André-M.-Pagani, da Creuza de mä) |
Amo Genova, i vicoli, la lanterna, il porto, il mare e anche il suo caos! Ci ho vissuto per soli quattro mesi, ma sono stati tra i più belli della mia vita. In quel periodo ho conosciuto persone splendide e ho anche assaggiato delle prelibatezze da mille e una notte. Tra queste, innumerevoli focacce, tutte squisite e dai gusti più svariati…ma solo una mi ha letteralmente rapita: la focaccia di Recco. Si tratta di una di una focaccia senza lievito, composta da due sottili sfoglie che racchiudono all’interno tanto cremoso formaggio. La consistenza è “scioglievole”, il formaggio mantiene morbida e non asciutta la pasta. Che dire, una vera e propria goduria! La ricetta è composta da pochi ingredienti, ma richiede una certa manualità nella stesura dell’impasto che deve essere sottile come un velo, tanto da poterci guardare attraverso. Inoltre è necessario cuocerla ad altissime temperature e preferibilmente in una teglia di rame (tipo quella che si usa per la farinata di ceci). Insomma, a casa il risultato non sarai mai identico all’originale, ma si avvicina molto. E quando ne mangio un po’, ritorno con la mente nella mia amata “Zena” 🙂
- 250 g di farina manitoba
- 25 g di olio evo (più altro oliare la teglia e spennellare la focaccia)
- 120 g di acqua
- sale
- 500 g di crescenza
- 250 g strong flour
- 25g extra virgin olive oil
- 120g water
- salt
- 500g “Crescenza” cheese
Cut the dough into two parts and proceed with drafting: roll out the dough with a rotating motion, after which lift and with the backs of hands make a circular motion. The dough longer and relax alone, due to the force exerted by its own weight. You get a very thin pastry absolutely avoiding breaking it, otherwise cheese flow out and consequent burning while cooking. Make it slightly larger than the baking dish, so then you can seal better and easily cut excess dough.
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